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Campus Mentis, Cgil, e Aspen: ecco le priorità per rilanciare l'occupazione giovanile

“Giovani e lavoro: un piano per rilanciare l’occupazione Under35” - Politica, imprenditoria e parti sociali a confronto per affrontare la crisi e restituire un futuro occupazionale alle nuove generazioni. Questo il titolo della conference che si è tenuta stamani al Campus X “Tor Vergata” in via di Passolombardo, 341, a Roma, nell’ambito della tappa capitolina di Campus Mentis.

Al tavolo dei relatori, il professor Fabrizio D'Ascenzo, Direttore del Centro di Ricerca e Servizi ImpreSapiens; Ilaria Lani, responsabile Politiche Giovanili della CGIL; Gianluca Giansante, Junior Fellow di Aspen Institute e l'on. Marco Marsilio, deputato di Fratelli d'Italia. In veste di moderatore del dibattito, Nicola Imberti, giornalista de Il Tempo.

Al professor Fabrizio D'Ascenzo il compito di introdurre il dibattito analizzando i dati occupazionali che coinvolgono i giovani neolaureati italiani, estratti dalla XV Indagine AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati italiani, presentata ieri a Venezia. Il rapporto tra Campus Mentis e il consorzio interuniversitario AlmaLaurea, che ha messo a disposizione del progetto la sua banca dati di talenti freschi di laurea, si basa infatti su una forte collaborazione ormai consolidata nel tempo, che ha visto anche la partecipazione del professor Andrea Cammelli, Direttore di AlmaLaurea, alla cerimonia inaugurale del Campus di Bologna, lo scorso 4 febbraio.

Dice Ilaria Lani (CGIL): "In questo momento dobbiamo innanzitutto contrastare la recessione creando occupazione. E serve un intervento pubblico per sostenere lo sviluppo. In secondo luogo, dobbiamo colmare il ritardo drammatico dell’Italia nelle politiche di attivazione: salvo rarissime eccezioni come il lodevole progetto Campus Mentis, in Italia chi accede al mondo del lavoro è abbandonato a se stesso. Infine, dobbiamo definire le modalità e le forme dell’accesso al lavoro, ovvero i contratti: c'è in questo senso un problema enorme che riguarda non solo stabilità del posto di lavoro, ma anche tutela del posto di lavoro”.

"Non pensiate che sia sufficiente inviare il curriculum ad un'azienda per trovare lavoro. Era sufficiente vent'anni fa, trent'anni fa non era nemmeno necessario. Oggi non basta” dice Gianluca Giansante (Aspen Institute) ai ragazzi del Campus. “Oggi negli Usa oltre l'80% dei giovani chentrovano lavoro ci riescono esclusivamente attraverso le relazioni. Non esiste infatti solo il lato scorretto e disonesto della raccomandazione "all'italiana", così come troppo spesso siamo abituati a pensarla: costruite la vostra rete di relazioni, siate intraprendenti e fatevi conoscere".

Per l'on. Marco Marsilio (FdI), “l’Italia deve affrontare il problema del periodo di formazione, mette in condizioni di inferiorità rispetto colleghi esteri. In Italia si è considerati "giovani" e inesperti fin oltre i 40 qnni , quando all'estero quella è considerata l’età giusta per ricoprire grandi ruoli anche a livello istituzionale istituzionali. Allo stesso modo nel resto d'Europa si può diventare avvocati a 23 anni, in Italia spesso si arriva a questo traguardo alla soglia dei 30. È uno degli aspetti più critici del quadro gerontocratico della nostra società"

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