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Occupazione giovanile? Bisogna cambiare marcia

Come trovano lavoro i giovani? «Soprattutto grazie a passaparola e concorsi. E i centri pubblici aiutano solo il 4% di ragazze e ragazzi in cerca di un impiego». Lo dice un recente reportage pubblicato da Il Sole 24ore.

Ecco cosa riporta il principale quotidiano economico italiano: «I Centri per l'Impiego non coprono neppure il 4% delle intermediazioni tra domande e offerte di lavoro». Ma non basta. Secondo il quotidiano di Confindustria, che riporta le rilevazioni Isfol Plus, «I Centri per l'Impiego hanno fornito nel 2011 appena il 3,9% delle collocazioni lavorative. Se si aggiungono le Agenzie per il lavoro interinale (2,4%) , si superano di poco i 6 punti percentuali. Meno di un quinto della passerella privilegiata, le conoscenze: il 32% dei neoassunti si è rivolto ad "amici, parenti e conoscenti" per strappare un contratto. E la percentuale cresce ulteriormente tra i giovani: nella fascia 15-29 anni, la "buona parola" conta per il 40,9%. Il resto delle assunzioni? Si divide tra concorsi pubblici, al 18,5%, autocandidature, al 17,3% e avvio di un'attività autonoma (11,1%). Calando via via fino alle offerte rintracciate sulla stampa (3,8%) e per mezzo dei sindacati: appena lo 0,5%».

Segno che qualcosa non funziona nell’approccio “tradizionale” finora seguito per favorire l’occupabilità dei giovani. Ecco perché progetti come Campus Mentis possono davvero rappresentare un’alternativa efficace. Come spiega il professor Fabrizio D’Ascenzo, direttore del Centro di Ricerca e Servizi Impresapiens: «Campus Mentis è un progetto finalizzato a orientare ed avvicinare i giovani neolaureati di talento di tutte le Università italiane al mercato del lavoro, promosso dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale - Presidenza del Consiglio dei Ministri e realizzato dal Centro di Ricerca e Servizi ImpreSapiens della Sapienza Università di Roma, con il patrocinio della Commissione Europea - Rappresentanza in Italia, ed in collaborazione con il Parlamento Europeo - Ufficio di Informazione in Italia. Tale iniziativa ha come obiettivo l’organizzazione di una serie di Campus residenziali durante i quali i neolaureati under 29 partecipano ad una esperienza unica di formazione, career guidance e incontro con le più importanti Aziende ed Istituzioni nazionali ed estere».

«La vera forza del progetto Campus Mentis – spiega D’Ascenzo - è quella di essere un elemento di raccordo tra l’università e il mondo del lavoro. Non soltanto facendo incontrare il meglio tra domanda e offerta, ma soprattutto investendo sull’alta formazione e sull’orientamento post-lauream dei giovani talenti italiani. Giovani preparati e capaci, ma spesso privi degli strumenti necessari a giocarsi al meglio le proprie carte durante un colloquio di lavoro. Ed è questo che fa Campus Mentis: offrire ai giovani neolaureati il campo, la palla e gli scarpini – dice con una metafora - per giocarsi al meglio il proprio ingresso nel mondo del lavoro».

«A breve – conclude D’Ascenzo  - pubblicheremo il volume Campus Mentis 2012. Sfida alla crisi, edito da CEDAM, in cui spieghiamo cosa si propone di fare  il progetto, come funziona, come lo vedono i giovani, quali siano i traguardi futuri. Il libro riporta sia le valutazioni dei partecipanti al progetto, rilevate ed analizzate grazie alla collaborazione dei docenti del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma, sia una sperimentazione e le prime risultanze di una indagine sullo stato occupazionale dei partecipanti al Campus svolta in collaborazione con i docenti del Dipartimento di Metodi e Modelli per l'Economia, il Territorio e la Finanza della Sapienza Università di Roma».

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