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Giovani e Start-up: idee e imprenditoria giovanile con MSE, Progetto RENA, iStarter, Filas e Uribu
"Giovani e start-up: il posto fisso? Me lo faccio da solo!" Come sopravvivere alla crisi trasformando le proprie idee in un modello d’impresa efficace. La parola a chi ce l’ha fatta, a ci si sta provando, e a chi lavora per trasformare l’intuizione altrui in un’occupazione.
Questi titolo e tema della conference in programma mercoledì 20 marzo alle ore 11.30 presso il Campus X “Tor Vergata” in via di Passolombardo 341, a Roma, nell’ambito della tappa capitolina di Campus Mentis.
Al tavolo dei relatori Andrea Stroppa, fondatore di Uribu; Francesco Galietti, co-founder ed evangelist di iStarter; Riccardo Panunzio, Responsabile Marketing e Comunicazione FILAS spa; Francesco Luccisano, presidente del Progetto Rena e Alessandro Fusacchia, Capo della Segreteria Tecnica del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera. In veste di moderatore del dibattito, Marco Valerio Lo Prete, giornalista de Il Foglio.
Al giornalista Marco Valerio Lo Prete il compito di introdurre il dibattito fornendo un quadro generale della situazione economica italiana e del ruolo ricoperto dai giovani imprenditori in questi ultimi anni.
Il primo ad intervenire è stato il giovanissimo Andrea Stoppa, Uribu, che ha testimoniato la sua personale esperienza imprenditoriale: “Uribu è una piattaforma social gratuita a disposizione dei cittadini e dei comuni italiani per segnalare soprusi e disservizi. L’abbiamo costruita in modo gratuito senza pensare mai a farci un solo euro di profitto. Ci abbiamo lavorato a tempo perso con i miei amici che, anche loro, come me, credono che ci sia qualcosa più importante dei soldi. L’idee a volte si scontrano però con la realtà, con un muro che nel mio caso è rappresentato dalla burocrazia italiana, poco interessata al progetto, nonostante un notevole seguito in ambito internazionale”.
Per Francesco Galietti, iStarter, “Le idee camminano sulle gambe degli uomini ma a volte c’è bisogno anche di ordine, disciplina e rigore per colmare i gap dei progetti ed è proprio qui che intervengono gli “incubatori” come il nostro. Il nostro staff di esperti in diversi settori valuta non solo l’idea, ma anche il team che risiede dietro l’idea, perché è molto importante scegliere anche i compagni di strada, coloro con cui condividere i propri sogni per trasformarli in progetti concreti nel più breve tempo possibile”.
A tal proposito Riccardo Panunzio, Filas spa, cita Friedrich Engels ‘Spesso le idee si accendono l'una con l'altra, come scintille elettriche.’ “Filas nasce per creare imprese innovative e offrire nuove opportunità ai giovani a livello nazionale grazie a finanziamenti europei. Aiutiamo micro e macro imprese ad alto contenuto tecnologico a nascere e svilupparsi. Vogliamo inserire il concetto di People tra quello di Public e Private”.
Per Francesco Luccisano, Progetto Rena invece: “E’ importante tenere a mente i propri ideali come quelli che si avevano da bambino. Credere di poter cambiare il mondo. Sono cresciuto in una famiglia tradizionale senza conoscere la parola rischio. A scuola quando i compagni ti davano del fallito non poteva esserci offesa peggiore. Col tempo ho capito che fallimento voleva dire coraggio, coraggio di rischiare, di buttarsi. Creando un’impresa si può realizzare un ecosistema dove mettere idee, ispirazioni, sogni e tentare di cambiare e migliorare il mondo. Le nostre idee devo essere ad ampio respiro. Bisogna pensare in grande!”.
Alessandro Fusacchia, MSE, ultimo ad intervenire, ha parlato dell’imprenditoria giovanile sotto l’aspetto istituzionale: “Lo stato italiano non è amico dell’innovazione nè dell’imprenditoria giovanile soprattutto in questo periodo di scarsa crescita economica. Il Ministero dello Sviluppo Economico insieme ad una task force di esperti del settore ha cercato di fornire proposte valide al governo per far diventare l’Italia un paese innovativo dove creare Start Up non sia un’impresa impossibile. Per diventare imprenditore serve la “fame” prima di tutto: essere imprenditori non è un mestiere ma una predisposizione alla vita.”
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